Pittura ad olio

Vi invitiamo a fare un giro insieme nell’universo di Giuseppe Matar.

Un’avventura attraverso le opere poetiche del paesaggio libanese, questo paese frequentemente menzionato dalla Bibbia interpretato da Giuseppe Matar con fascino, amore e gloria. Paese affascinante e opere dipinte come una fioritura, inno alla verità, al sublime, all’incanto.

Nonostante gli assalti dell’urbanistica moderno, una nuova visione nasce dall’artista, lontano dalle oppressioni, dalla violenza e dagli orizzonti che confrontiamo all’ inizio del terzo millennio.

Giuseppe Matar guarda e comunica la freschezza, la purezza del Libano nostalgico e ci fa ricordare la prima mattina, quella della creazione, periodo in cui lo spirito stava comunicando con gli umani; se l’opera d’arte è veramente uno stato d’animo, il paesaggio lo è ancora di più, come attraverso lo stato d’animo dell’artista, le scene esprimono lo splendore, i nobili valori tutto il patrimonio del nostro popolo, ricca eredità e messaggio futuro per tutti gli umani.

Qui, la cultura, l’arte e l’ambiente naturale sono in perfetta unione, esprimere il “proprio io” significa anche raggiungere gli altri perché l’“io” è ambientale e periferico. La seguente selezione dell’opera di Giuseppe Matar non è altro che un un piccolo riassunto del Libano, terra e uomo.

Creare un’opera riuscita è una lotta accanita e coinvolgente con se stessi. C’è sempre una strada che ci guida verso la mediocrità o verso la gloria. L’artista deve essere sincero e vero, capace e trasparente.

Acquerello

Per l’acquerello, un’altra sezione, una tecnica all’acqua, come i neri di seppia, la tecnica “lavis” (disegni a inchiostro) anche gli inchiostri che Giuseppe Matar ha trattato con amore.

Sono metodi di espressione che richiedono una formazione, una tecnica, un’abilità e una certa destrezza o “savoir faire”.

Il supporto è un foglio di cotone o fogli con le superfici assorbenti.

Spesso, l’artista approfitta del fondo del supporto per mantenere la trasparenza. Stende leggermente i colori, studia le forme e l’armonia colorata dello spazio.

L’acquerello è anche un’opera d’arte indipendente in “se” e esprime il mondo dell’artista.

È come una sonata per una sinfonia, è un campo di ricerche molto piacevole, un campo di tentativi e di prove. Possiamo vedere tanti acquerelli a vari soggetti: case, villaggi, posti, alberi, fiori, composizioni, eccetera …

L’artista manipola i contrasti, le attenuazioni, i passaggi con un autocontrollo assoluto. Ci invita a rivivere quel mondo colorato, quello Della Luce… sogno di una notte d’Oriente che prende corpo nella sua opera. Fiamma che scappa dal cuore dell’artista e si fissa nella sua opera per raggiungere lo spettatore.

Gli studi

Gli studi nell’opera di Giuseppe Matar sono tanti, perciÒ è difficile catalogarli. Giuseppe Matar passa giorni e notti interi a dipingere, scarabocchiare, provare con matita, penna, pastello, inchiostro o stylobille. Studi, ricerche e schizzi sono come l’aria che respira, sono alla base della sua ricerca…

Dipinge come scrive.

Le idee riprese plasticamente e concepite in righe, forme, composizioni tutte le opere dipinte da Giuseppe Matar sono eseguite in molti studi, composizioni, variazioni. Poesie che sono state scritte dall’artista, diventano bellissimi dipinti.

Tutto comincia con uno studio, una riga, uno schizzo, è l’infrastruttura di qualsiasi opera. Gli studi sono troppi vari. Le composizioni di forme umane… di paesaggi, di temi storici, di barche, eccetera … ritratti, nature di ogni genere… qui il linguaggio delle righe è spinto al parossismo…

La riga scorre tra le dita dell’artista come l’acqua, un dipinto pieno di carattere che riassume il modo in cui l’artista concepisce la forma, con i suoi dipinti, o riesce a comunicare come la pittura, è il progetto di massima che deve esprimere lo slancio, le basi, i concetti, i ritmi, le grandi righe… l’unità delle opere di Giuseppe Matar vibra, canta, parla all’anima e annuncia l’opera futura. I suoi studi sono pieni di movimenti, di vita… di luce.

Tavolozze dell’artista

Qui le tavolozze sono al plurale, perché le tavolozze sono la sua passione. E chi può dire il contrario. È il suo compagno di strada, notti e giorni che la tavolozza gli fa seguire, gli parli, di lunghi dialoghi, delle conversazioni lunghe di toni, dei contrasti e risultano giochi coloriti. La tavolozza è il suo amore, qui Giuseppe Matar è poligamo. E una o molte ma raramente due al stesso tempo. La tavolozza per il nostro artista,è un mito, è uno degli oggetti più sacri nel suo mondo; lei cessa di essere un obietto quando le sue mani nobili ed intelligenti l’abbracciano, la toccano; quando versa sulla superficie pura ed immacolata, i suoi sentimenti autentici, le sue espressioni, il suo genio … ecc. in una parola tutti i suoi ‘io.’ Una volta, la tavolozza si carica di colore, Giuseppe Matar la rende un’opera vivida di poesia, inocula a lei la vita, un individualismo, una presenza eterna.

Il più spesso tratta sulla sua tavolozza, l’ultimo tema che esso ha eseguito, farà una continuazione, o sarà un’altra versione ad un tema realizzato, è un’altra tavolozza con le sue pentole chi succede ed il gioco continua, il circolazione del sangue, culturale, le comunicazioni ecc. sul sito, molti temi sono trattati…

L’annuncio, le barche, i paesaggi, i fiori, il suo compagno, l’asino, i gruppi ecc…

Attraverso le sue tavolozze che sono datate da 60 anni, possiamo seguire l’evoluzione dell’artista, le sue avventure, cambiamenti, gli incidenti ecc… La tavolozza resiste mentre le spazzole si usano, gli ultimi si buttano,ma lei questa regina, questo campo di battaglia, questa amica discreta, questa stella luminosa, questa faccia impressionante ed espressiva, questo diamante più ricco che i prismi, questo arcobaleno, e che dire di una presenza, di una tavolozza che Giuseppe Matar adora.

Novità

Giuseppe Matar è un Latore di luce, impegnato in quello che vede, in quello che sente, in quello che vive. Come ogni artista autentico, i suoi occhi sono pieni di meraviglie ed il suo cuore pieno d’amore; cerca di capire l’enigma della nostra esistenza. Figlio della terra, attivo e dinamico, vede nelle forze terrestri e umane avvenimenti cosmici. Un cosmo che si avvolge e che gira, un cosmo in continuo movimento; fa entrare le sue spirali galattiche nel più profondo della sua anima. Conosce il suo “io” e lo controlla, il che suppone una volontà e una grande capacità.

Giuseppe Matar non ha iniziato alla nascita e non finirà alla morte. Si vede vivere un giorno a “Ur en Chaldée” e ben più lontano nel tempo e lo spazio … Si trovava a Lascaux ad Altamira … è stato nell’Egitto dei Faraoni … la Grecia e Roma … ha vissuto il misterioso romanzo e il gotico, ha anche ben capito il rinascimento e tutti I suoi movimenti artistici e culturali … fino ad oggi …

Giuseppe Matar ha iniziato molto prima dell’ Homo Sapiens; ha cominciato con Dio, con il primo attimo, l’attimo zero del tempo … Si è evoluto con Phidias e Platoni … ha vissuto con San Giovanni Battista e il Cristo Dio … ha conosciuto Beethoven, Michel-Angelo, Mozart, Dante e Sant’ Agostino … ha amato passionalmente tutti i sovrumani della storia …

Dio e l’uomo in quest’affronto che compie un equilibrio cosmico dove l’io si manifesta eternamente; è l’origine dell’ essere umano, della sua esistenza; è attraverso questa sincerità che si esprime con tutte le forze del cuore e con amore per questa razza che porta l’intelligenza. Non c’è discordanza tra lui e la sua opera … l’opera è la sua propria riflessione, una riflessione degna del paradiso, la sua opera riflette il celesto e il sereno, la sua scrittura è un linguaggio nello spazio, le sue forme sono ordinate insieme in maniera unita e poetica. Latore di luce, Giuseppe Matar ci invita ad aprire la nostra anima ai misteri dell’universo e le nostre forze intelligenti che scaturiscono dall’eternità a questo divenire solare.

Siamo davanti ad un motivo solare: saremo il Sole scoprendo tutti i soli dentro di noi e entriamo in questo linguaggio: dipinti, spazi, colori … Quello che succede dentro di noi, intorno a noi, in questo mondo e nell’ altro è tradotto in tantissimi colori: i blu azzurri che si mescolano con il rosa delle mandorle, gli arancione caldi e esplosivi … i gialli solari, i rossi, le terre … ai vermigli … e il bianco che supporta, che spinge, che riceve …

L’opera si comporta come un’unità, le sue dimensioni, plastiche e spirituali si spiritualizzano, perché la materia e la totalità da Giuseppe Matar sono spiritualizzate …

Giuseppe Matar ha l’ingegnosità di fermare il tempo, per un altro tempo, quello della meditazione … affinché i fiori sbocciano … e fioriscono …, e lasciano l’impronta d’amore sul pianeta dell’amore.

Grandi opere

Un’altra pagina da visitare nel sito: le grandi opere. Dai suoi inizi e dopo il suo rientro dall’Europa, Giuseppe Matar si è legato alle grandi opere, i soggetti di carattere patetico, nazionale, religioso, eroico, mitologico, eccetera …

Ha iniziato con due esposizioni all’università dell’Università di San Giuseppe nella grande sala dei seminari, opere di 2,00m. x 1,40m. o più grandi, poi le esposizioni continuarono. Dipingeva ogni tanto una grande opera.

Il lavoro più recente su cui sta lavorando adesso è composto da 200 pitture che, messe insieme attengono una superficie di più di 500m2. Una sessantina di questi dipinti sono già ultimati, ma la totalità di questa grande opera è un’ unità sola nella concezione e l’esecuzione. E la storia di tutta l’esistenza, civilisazione, progressi, tecnologie, scoperte, storie, i famosi e i geni, leggende, allegorie, mitologie ecc…

alla luce di questo grande avvenimento che l’umanità ha conosciuto e che è intitolato: Il “Golgotha”, “l’uomo che crocifigge il suo Creatore” unità pitturale, concezione, l’atmosfera di ogni opera è congiunta a quella che segue in modo tale che non risulti nessuna rottura, ma una continuità nell’idea, nei fatti, nell’espressione, nell’esecuzione eccetera …

Opere che esigono molti studi, dipinti, progetti di massima … molte difficoltà eccetera … ma tutto si piega di fronte alla volontà e all’amore che sono incisi nel carattere e nel cuore del dinamico pittore.

Novità in poemi

In questo grande villaggio che è il pianeta terra, questa tribù unita dalle correnti éléctro-magnetiche, dalle onde di radar di tutti i generi, Internet ecc.

L’angolo più distante se trova a qualche frazione di secondi nello spazio-tempo, l’avventura nella nostra civiltà, il progresso, lo sviluppo, le tecnologie nuove l’universalizzazione ecc.

Giuseppe Matar vive nel tempo come nello spazio, lui è sempre sull’ordine del giorno, ha sostenuto una delle sue tesi:’Le tecnologie dal primo istante dove il uomo è consapevole del suo ‘io’ fino a che la data dell’esame orale … perché lui era convinto che molti medi di comunicazioni, delle espressioni che vedranno il giorno nell’evoluzione continua.

Giuseppe Matar il bambino di questa tribù, di questo villaggio planetario, vive tutti gli eventi nelle misure del possibile, e dà la sua opinione… in maniera di plastica ed in dissertazione scritta, concepisce plasticamente l’evento creando per l’opportunità una opera d’arte e un poema adeguato. Che l’evento sia universale, cosmico, locale, patriottico, comunale ecc… non importa.

Giuseppe Matar vive l’evento, lo sezioni, l’analisi e lo ricompone nella sua anima, e fa una opera d’arte.

Sul sito possiamo visitare per esempio:
Settembre 11, un poema
marzo 13, Madrid
marzo 14, un grande dipinto ed un testo.
Un omaggio in Gebran, dipinto e poema
lo visita delle reliquie di Santo Theresa in Libano

Il Tsunami opera e poema ecc…

la Beatificazione del venerabile Jacques Haddad , Cappuccino ecc.

Introduzione

Un nome da ricordarsi e una grande opera da vedere e – opera di una vita – quella di Giuseppe Matar.

L’artista pittore Giuseppe Matar, umanista, figlio del sole e della luce d’Oriente, creatore e poeta, laureato dalle università, i studi e i musei delle Europa: la Spagna, la Francia, l’Italia. È l’anima orientale alla ricerca dello spirito occidentale, con una fiamma umana che ha l’essenza spirituale radicata nel divino.

Artista creatore, teorico e tecnico, cerca di esprimersi nella luce liberata o e lontano dalle pressioni di qualunque sistema! L’azzardo è l’oscurità gli danno fastidio. Su ogni quadro, il gioco delle righe, dei colori e dei volumi si organizza alla fine di una battaglia difficile – come una conquista di stratega, o come una sinfonia! Qui “è un nido di verde dove canta una casa” … Là, un villaggio intero che guarda il mare. D’altra parte, “è un albero potente che vi presenta i suoi frutti”. E ecco il sole immenso nella pianura – una famiglia attorno all’ultimo nato – O le glorie d’oro di una folla che sale.

Giuseppe Matar lavora in molti campi e tecniche pitturali. Dipinge il ritratto e la faccia umana, il paesaggio, la pittura storica, eccetera … e specialmente l’arte sacra, con un nuovo soffio. Usa le differenti tecniche, come un vero maestro: pitture a olio, acquerelli, pastelli, inchiostri, penne, matite, eccetera …

Entrando a casa sua a Eddé-Byblos, proverete la sensazione di essere nello studio di uno dei grandi maestri del Rinascimento: campo di azione, lavoro di artista, di artigiano, di operaio e di creatore.

Curriculum Vitae

Nato il 3 agosto 1935 a Ghadir-Jounieh (Libano).

Di doppia nazionalità libanese e francese.

Studi elementari e secondari al collegio dei “Fratelli Maristi” di Jounieh.

Studi artistici di pittura (borse dal governo):

Madrid, 1961-1963.
Parigi, 1963.
Roma, 1973.
Parigi, 1985.

Alla scuola dei maestri:

Nello studio del Maestro Omar Onsi, dal 1951 fino al 1961.
Nello studio del Maestro Georges Corm, dal 1958 fino al 1961.
Nello studio del Maestro Rachid Wehbé, dal 1956 fino al 1961.
All’istituto italiano di cultura di Beirut, dal 1955 fino al 1957.
Alla scuola superiore di lettere di Beirut, dal 1955 fino al 1957.
Alla facoltà di medicina di Beirut (anatomia), dal 1958 fino al 1959.

Diplomi:

  • Diploma di alti studi di pittura: Università di Madrid e Scuola di San Fernando di Belle Arti dal 1961 fino al 1963.
  • Dottorato del terzo ciclo dell’Università di Parigi. « Arti plastiche: tecnologie e espressioni pitturali »
  • Dottorato di Stato nel 1999 dell’Università Libanese.

Posizione professionale:

  • Membro del quadro dell’insegnamento ufficiale libanese dal 1954.
  • Responsabile del riciclaggio in dipinti e pitture degli insegnanti dei licei di Beirut, Byblos e Tripoli dal 1965.
  • Professore alla Scuola di Belle Arti dall’Università dello Spirito-Santo a Kaslik, dal 1963.
  • Professore titolare dell’Università Libanese.
  • Capo del dipartimento “Dipinti e Pitture” all’Istituto di Belle Arti dell’Università Libanese dal 1980 fino al 1985 e dal 1994 fino al 1996, e membro del Consiglio dell’Istituto.

Mostre di quadri:

  • Più di sessanta cinque mostre particolari nel Libano e nel mondo.

1961 – Salotto privato, jounieh.
1964 – Albergo Carlton, Beirut.
1965 – Primo salotto d’Arte Sacra, Università San Giuseppe, Beirut.
1966 – Salotto d’Arte Sacra, Seminario (Istituto religioso) da Ghazir.
1967 – Albergo della città di Jonieh.
1968 – Albergo Carlton, Beirut.
1970 – Università San Giuseppe, Beirut.
1971 – Città di Ajaltoun.
1972 – Università San Giuseppe, Beirut.
1973 – Albergo Carlton, Beirut.
1974 – Istituto Ispanico di Cultura, Beirut.
1976 – Agosto: Zahle-Club di San Paolo – Brasile.
1976 – Luglio: Monte Libano di Rio de Janeiro, Brasile.
1976 – Settembre: a “Bello Horizonte” – Brasile.
1977 – Istituto Culturale di Jounieh.
1977 – Galleria du Drap d’Or, Cannes – Francia.
1978 – Grotta ai pesci, Jounieh.
1979 – Casinò del Libano.
1979 – Mostra di acquerelli all’ A.T.C.L., Jounieh.
1980 – Maggio: Consiglio superiore di cultura e di scienze – Kuwait.
1980 – Maggio, Giugno: Galleria Le Prisme, Jal El Dib, Libano.
1980 – Dicembre: Santa Rafca, Jal El Dib, Libano.
1981 – Aprile: Istituto Ispanico di Cultura, Beirut.
1982 – Maggio: Galleria Il Prisma, Jal El Dib, Libano.
1983 – Febbraio: Istituto Ispanico di Cultura, Beirut.
1984 – Galleria Il Prisma, Jal El Dib, Libano.
1986 – Istituto Ispanico di Cultura, Beirut.
1987 – Galleria Il Prisma, Jal El Dib, Libano.
1988 – Istituto Culturale di Miziara.
1989 – Dicembre: Al Palazzo Presidenziale, Baabda.
1990 – Attività di breve durata in molte città – Libano.
1991 – Aprile: Dipinti e studi – Galleria Il Prisma, Jal El Dib, Libano.
1991 – Settembre: Acquerelli, Kano, Nigeria.
1992 – Febbraio: Acquerelli, Costa d’Avorio.
1993 – Novembre: Convento Franco-Libanese, Parigi.
1995 – Giugno: Galleria Il Prisma, Jal El Dib, Libano.
1996 – Febbraio: Galleria Jade, Via dei Tre Sposi, Lyon, Francia.
1996 – Giugno: Galleria Matignon, Sin El Fil, Libano.
1996 – Aprile, Maggio: Municipio dell’ Ottavo “arrondissement”, Lyon, Francia.
1996 – Ottobre: Istituto di scambio culturale Elac, Lyon, Francia.
1996 – Ottobre, Novembre: Città degli artisti, Morestel, Francia.
1997 – Marzo: Galleria Echos, Jounieh, Libano.
1997 – Novembre: Galleria Jade, Via dei Tre Sposi, Lyon, Francia.
1998 – Maggio: Società Generale Libano Europea di Banche – Sin El Fil, Libano.
1999 – Gennaio: Tavola d’Ospite delle cantine (caves) di Francia.
1999 – Maggio: Artigianato, Jounieh.
2000 – Giugno: Artigianato Libanese, Jounieh.
2001 – Marzo: Villa Sursock, Beirut.
2001 – Dicembre: Albergo di Città – Jounieh.
2002 – Ottobre: E.A.U. Abu Dhabi.
2002 – Novembre: A.D.G. Galleria – Beirut.
2003 – Dicembre: Un acquerello dell’artista (32×50 centimetri – $ 900 dollari americani) è stato venduto all’apostolato nazionale dei Maroniti (Luglio 9 -13, 2003).
2003 – Dicembre: Albergo Intercontinentale Phoenicia – Beirut.
2004 – Agosto: Serata Musicale Beit Chabeb – Libano.
2004 – Dicembre: Superficie Libera – Jal El Dib – Libano.
2005 – Settembre: Al Riad, Arabia Saudita dal 27 Settembre fino al 9 ottobre 2005.
2006 – Giugno: Università del Medio Oriente, Beirut, Libano.

  • Presenza delle opere dell’artista in molte collezioni private, gallerie, locali pubblici, privati e religiosi attraverso il mondo:

Francia, Spagna, Italia, Belgio, Svizzera, Gran Bretagna, Germania, Vaticano, Stati Uniti, Canada, Messico, Uruguay, Colombia, Venezuela, Argentina, Nigeria, Costa d’Avorio, Ghana, Brasile, Kuwait, Cipro, Abu-Dhabi, Irak, Syria, Jordania, Arabia Saudita, Emirati e Egitto.

Interviste:

•Corso di formazione artistica alla T.V. Libanese, per tutti gli studenti universitari e di Scuole Normali.
• Molte interviste alla radio libanese, alla Voce dell’America, alla Radio Monte-Carlo, alla BBC, alla radio di Kuwait, Francia.
• Molte interviste alla T.V. in Libano e a Kuwait.

Pubblicazioni dell’artista sulla sua Arte:

•Molti articoli nella stampa locale e internazionale …
• Molte conferenze e dibatti in Libano e all’estero …
• Corsi ciclostilati per classi secondari e la Scuola normale.
• Libro del professore (in Arabo), Beirut 1973, per il centro di sviluppo e di ricerche pedagogiche.
• Articolo nel libro “Cents Ans d’Art Plastique au Liban 1880 – 1980” – Edizione 1982.
• Un album dei lavori dell’artista: ‘Peintures du Liban –Giuseppe Matar – Tanit Edition 1996’.
• Membro di ‘L’Organisation Art in Context’ New York – 1997.
• Pubblicazione nel libro ‘Pionniers du Liban’ – Edizione 2000.
• La sua opera è stata studiata da Joanna Bassil (Baccalaureato in storia d’arte, Università di Quebec a Montreal ), il martedì 11 aprile 2000 – Una questione della cultura e della formazione sì tradotta nell’opera del pittore.
•Publicazione nel libro ‘Dreams and Fantasies ’(Silene Within) – The International library of Peotry.
• Pubblicazione nel libro ‘Histoire de l’art du 20ème siècle, artiste peintre Giuseppe Matar ’, Tome III, Académie Michel Angelo des beaux arts, Beyrouth, da Alice Atwé sulla supervisone di Bernard Renno.
• In Luglio 2001, Giuseppe Matar ha ricevuto il prezzo ‘International library of poetry’ (Library of Congress ISBN-0-7951-5062-8) per il suo talento eccezionale.
• Pubblicazione nel libro ‘Arab Artists Resource Guide’ – Edizione 2003
• La sua opera è stata studiata da Jean-Maximilien de la Croix De Lafayette (Music and Art Society of America, Inc. President Emeritus), il 6 Marzo 2003 – Incontro con Giuseppe Matar: L’artista che conversa con la natura e svela la sua bellezza divina!
• Il suo lavoro è stato studiato da Joan Lluís Montané dell’associazione Internazionale delle critiche di arte.
• Pubblicazione nel periodico di “Amman”; Numero 100 – ottobre 2003.
• A novembre 2003 Giuseppe Matar riceve il prezzo “Said Akl” per il suo talento insolito.
• Pubblicazione nel periodico “Cantos Cadre” – Canada; Volume 2 – la caduta 2003.
• Il lavoro dell’artista è stato riprodotto sulla scheda di invito (20.000 schede stampate) per commemorare il massacro dei Palestinesi a Deir Yassin nel 1948 alla Società Royal Geographical Society, Kensington Gore, Londres SW7 (aprile 4, 2004).
• Il suo lavoro è stato studiato da David Nye, maggio 2003 “Ricchezza della creatività artistica e l’abbondanza di colore ipnotizzante e multi dimensionale – L’ultimo Hourra degli ultimi grandi padroni del grande Oriente.”
• Il suo lavoro apparve nella galeria “Images of Eyes”, ottobre 2004.
• Pubblicazione nel “New York arts Magazine”, Vol 9 n’ 11/12, 04, New York USA
• Pubblicazione nel dizionario Drouot Cotation 2004, 2005, 2006, 2008 – Larousse Diffusion.
• Pubblicazione nel libro ‘Christianisme Oriental Kérygme et Histoire” Geuthner, 2007.
• Pubblicazione nel libro ‘Enciclopedia del 21 secolo: ‘Biographies and Profiles of the First Decade’, pubblicato da Times Square Press (New York), 2008.

Articoli

In un dialogo con Giuseppe Matar, pittore di grande fama, Andrée Thoumy, poeta raccolto l’essenza del suo discorso sull’arte e sulla sua esperienza artistica, e la presente, mescolata alla sua visione personale.

Delle sue mani esperte, Giuseppe Matar forma la sua opera con luce. Con un’avventura spirituale ed intensa ed un’esperienza artistica e singolari, colori verdi, blu o ore modellano i mandorli, gli alberi olivastri che allagano le estensioni marine e invadano i raccolti generosi e stringono i covoni scintillanti delle mani degli spigolatori.

Tirandoci dalla realtà banale, il pittore ci proietta in un universo trasfigurato da questo dialogo colorito, in un mondo che emerge dell’interno, questo cosmo che ogni uomo porta in lui. Linguaggio universale preso dai nostri occhi, incluso dalle nostre anime, l’opera dell’artista, materiale e spirituale, simbolizza l’unione dell’umanità. Il suo Verbo a lui, è questa pasta inerte alla quale lui dà una vita ed una espressione. Sotto l’azione del colore e della luce, lei prende un valore di simbolo per una comunicazione tra le creature umane. È attraverso lei che lui indirizza ad ognuno. Unione tra le creature umane, il suo linguaggio fluisce fuori come un ruscello, come la luce del cielo, come il corrente d’amore, questa corda vitale che alleva l’uomo verso Dio, e fa inclinare Dio sull’umanità.

All’uomo della fine del ventesimo secolo, prigioniero del suo lavoro di cemento e d’acciaio, condizione tragica ed appassionata, l’artista porta attraverso il suo lavoro, il fermento liberatore per ripristinare questa umanità persa in dimensione umana che è quella dell’enigma della sua anima.

Comunicando con l’umanità non solo a valle ma a monte anche, l’artista incontra i suoi spirituali padroni, di Raffaello in R Bâcon in R. Steiner. Ascoltanto l’Inno della domenica di Santo François, vivendo il mistero del Golgotha, la commedia Divina di Dante e tutta la prova che l’anima subisce, mentre vivendo questo dramma umana e divina. Per lui, le realtà di questo mondo esplodono dei loro valori ricchi.

Il suo lavoro riflette origini spirituali ed anche fa un mediatore tra la creatura umana e il divino. Attraverso il suo mondo di luce, Giuseppe Matar si sforza per il sacro, il divino e tenta di associarsi allo spirito iniziale. La sua visione del mondo è religiosa, la sua comunione con l’universo è totale, il suo universo spirituale e materiale, del corpo e dell’anima, del tempo e dello spazio, questo momento interno che umanizza le forme.

Occupando una posizione privilegiata fra i suoi contemporanei, elevato nella gerarchia specificamente umana, un genere di messia visionaria, l’artista oscilla tra Dio e gli uomini. Sarebbe più vicino di Dio o più vicino delle creature umane? Dalla sua lucidità, la sua accortezza, la sua sensibilità, certamente è, di tutti gli uomini il più vicino alle creature umane. Corriere di luce, è senza dubbio il più vicino di Dio.

Le sue tele sono una incarnazione del suo pensiero, della sua mente, del suo tempo interno che sublima le forme e li immortala di maniera ricca strutturata e radia. Se mette il suo pensiero accessibile alle creature umane, è portarli aldilà del pensiero. Caratteri e forme emergono del colore e popolano il suo universo misterioso, espressione dell’anima dell’artista. Il suo universo è quella della Bellezza, la Verità, la Libertà e l’amore. Giuseppe Matar ha capito bene Goethe che afferma che la Bellezza unisce il cielo dei Dei, alla terra degli uomini e nel suo Viaggio al paese delle Meraviglie, lega la sua identità a quello dell’universo. Il suo lavoro lontano dello sguardo, sveglie i sentimenti e s’indirizza al pensiero.

Il pittore vuole essere una luce di segnalazione che guida, una luce di segnalazione che illumina e dissipa l’ombra che lo circonda. Messaggero di luce, l’artista si diriga verso la luce della Verità per esprimere il suo pensiero universale, cosmico ed umano.

In lui l’eterno si associa alla fine eterna, risorgente ogni giorno, evolvendo ed avanzando non fermando mai, all’immagine della vita in movimento, del tempo in passeggiata, delle stagioni che ritornano in maniera accanita, della natura che nasce di nuovo ed accade di nuovo senza fine. Genio creativo, l’artista non si ripete mai.

I suoi colori caldi, teneri o potenti tradiscono il suo ardore per vivere e amare. La diversità dei suoi temi traduce il suo ardore per sapere. Ma, aldilà della sua espressione, l’artista si conosce anche dalle sue tele, un padrone quello che insegna: Il regno del colore, materializzato, trasparente, soprasensibile, sveglio ed oriento, la nostra immaginazione, del caos originale fino alla conoscenza dello spazio che è il supporto del lavoro. “Creatore”, lui ha tutte le capacità di svegliare la forma nella materia.

Se lui conosce l’esaltazione del pensiero, vive anche l’angoscia che accompagna ogni creazione. Tempesta Materiale e spirituale dove soffia un vento di cataclisma, un fuoco apocalittico che annuncia un’opera d’arte nuova, unica inedita ed originale segnata del sigillo dell’arte.

Una tecnica forte, un apprendimento lungo un bagaglio serio, è un bagaglio d’oro, di saggezza, un talento dedicato, creando le realtà nuove. Ai suoi colori puri, si aggiunge questo elemento di anima e mente che lega la sua opera all’ ambiente universale, come un ago magnetico che si immobilizza in solamente in una direzione, quella del divino nord e spirituale. Le sue forme ai contorni, qualche volta indecise, fanno scivolare il nostro sguardo di un chiaro-oscuro ad un altro, di una massa ad un altro di un volume all’altro. Giochi misteriosi per questo padrone dei passaggi!

Giuseppe Matar stima che l’artista è il corriere di luce. Lui è più precisamente un “predatore” di luce: l’infinità scintillante, i raggi luminosi che emanano dell’occhio di Dio, la luce chiara della sua coscienza, la luce della Verità, la luce che avvolge e ci ‘unisce alla creazione intera, tutte luci interne ed esterni convergenti in lui per costituire un ‘io di luce’.

Poi, lui voga sui raggi, questa acqua celestiale e planetaria, lui si ubriaca di luce, trascenda la materia per raggiungere questo mondo dove la mente s’illumina, dove le tovaglie di luce inondano la creazione della vita e la fertilità.

Durante questo dialogo col pittore, un’immagine emerge e si conferma: Ogni artista è un mediatore d’amore. Le forze cosmiche dell’amore si esplodono in tutte le arti, del dipinto alla poesia, alla musica. L’artista trascende le creature umane per esprimere un pensiero universale, cosmico ed umano. Tale è l’idea centrale, l’idea generale che si associa a tutti i frammenti sparsi e protegge la vita del lavoro. Il pittore parla del suo Arte: c’è nell’uomo più quello che c’è nella creatura umana; noi ci portiamo questo germe divino che fa l’uomo, un filo invisibile che ci associa alla Divinità. Che questo filo non si rompe!

Stampa

Ringraziamo i periodici, giornali e media della televisione che hanno scritto e parlato dell’artista, pittore e poeta Giuseppe Matar e delle sue esposizioni dappertutto il mondo.

Obiettivo

Benvenuto a LebanonArt e nello studio dell’artista il pittore e Poeta Giuseppe MATAR.

LebanonArt propone ai visitatori una spianata, dove loro possono muoversi attraverso tutte le ricchezze culturali che il sito ha accumulato durante anni. Il sito comprende una galleria d’alto livello delle bellezze, delle emozioni, dei sentimenti, d’umanesimo ed espressioni dei nostri tempi moderni. LebanonArt non trascura l’eredità umana ed universale, né le visioni futuristiche di questo terzo millennio. Il luogo evolve nel tempo e nello spazio, del passato tradizionale alle espressioni illimitate, diverse, nei giorni seguenti ricci nella speranza, l’avventura, la promessa… Il sito occupa attraverso il mondo, un posto dove si esprimono la spazzola, il colore, le linee, il verbo, la forma, i ritmi ecc, tutta quella mancanza per costruire meglio il mondo di domani. Lui è visitato dappertutto da migliaia di conoscitori di professionisti d’arte e di cultura nel mondo.

LebanonArt invita gli artisti del Libano e del mondo intero e tutti i creatori ad esporre i loro lavori, talenti e geni

Prezzi

Ringraziamo tutti quelli che hanno accordato un prezzo all’artista e poeta Giuseppe Matar del Libano e del mondo: Persone, comunità, associazioni, comitati, Ministeri, organizzazioni internazionali, ecc.

Línk

Libano Arte offre ai suoi visitatori un luogo di cultura e d’arte. In questa sezione accettiamo solamente links di altri luoghi in lingua italiana. Se Lei desidera avere il suo contatto nel nostro elenco, spedisca il mail a: info at lebanonart.com con il titolo, la descrizione ed il Web Site.

Si Prega di aggiungere al nostro sito in cambio.

Presenta le opere dell’artista pittore e poeta Giuseppe Matar, francese di origine libanese. La galleria presenta dei dipinti, degli acquerelli, i poemi, riproduzioni, le schede postale ecc.

Cartoline

Libano Arte presenta in questa categoria delle carte che rappresentano i lavori ed i poemi dell’artista insolito Giuseppe Matar.

Ogni cartolina è presentata in una configurazione doppia di 17×12 cm, l’opera è rappresentata su uno ed il poema sull’altro.

Libano Arte ha preso grande cura di creare le sue cartoline, che sono riprodotte su una carta di migliore qualità (Matt Art Carta 350 gsm).

Le cartoline sono vendute in pacchetto di otto con otto buste, disponibile in due lingue, francese e l’inglese.

Le cartoline sono dei migliori regali che Lei può avere del Libano.

Album

L’ho stavo ascoltando… La lunga storia di un uomo preso dalla luce! Una luce che se non viene dal fondo dell’anima, non è nessun altro luogo per lui! Una storia che desidererebbe essere in continuazione di questa prima mattina della Creazione: ‘Che c’è luce’ e c’era luce! Dice il testo sacro: Genesi 1/3… Una Creazione che sempre si continua, in tutti i momenti e i sensi all’infinito… Guardi la natura: la vita generatrice di vita, bellezza che esplode in poesia, forme e colori in sinfonie moltiplicate. È un poco che rende questo pittore libanese in una visione piena di freschezza, d’umanità profonda, e di alta spiritualità. Può fare indovinare al meno tutta la ricchezza spirituale e simbolica e l’anima delle minime cose:

Un albero abbagliante dal suolo d’offerte, una vecchia casa libanese in un nido di verdura e piegata su segreti della vita persa, una faccia cesellata dagli anni ed i dolori in cui la fermezza delle caratteristiche e dello sguardo parlano di nuovo della volontà lucida di vivere ed affrontare, una scena rustica ed immensa di raccolto nella propagazione dei colori dell’estate, l’assicurazione calma di un villaggio libanese felice appese come un vincitore col fianco rigido della sua collina esposta al sole ed erbosa, e più lontano l’angoscia patetica di una popolazione che aspetta alla spiaggia sotto un cielo scuro e minacciando un’ipotetica imbarcazione di salvataggio. E poi, ecco la galleria, il santuario dei quadri mistici: il Golgotha osservato come centro geodetico del Cosmo dove Gesù agonizza in una gloria di sole che è anche di sole elevando e radiando… E questi altri notturni che traversano una Luce diffusa annunciatrice di splendore, o traduttrice della presenza velata ma vivendo della mente…In un altro mondo non spesso sentito come la notte.

Ascoltavo questo poeta attento all’avvento della vita e la mente nelle cose e nei fatti e nelle passioni umane, attento alla presenza attiva e misteriosa di Dio nel potere di un Cosmo esploso alle misure infinite, come nella dolcezza e la serenità di una corolla stellata, una pianta trionfante, una vita umana riuscita, o una storia agitata certamente e nonostante salga… Emana dai quadri un sentimento d’ardore, di dinamismo d’esaltazione appassionata, di fronte a questi mandorli, questi alberi olivastri, queste pietre dotati di vita potente, fioriti nella vittoria raggiante di sole. Loro sono un invito alla preghiera della gioia di essere, dell’ammirazione e il riconoscimento ed anche di ricerca spirituale del senso della loro presenza, la loro bellezza e la loro offerta ai nostri occhi affascinati.

E noi parliamo anche della sua arte illustrata, delle sue tecniche strumentali dei suoi ‘gouaches’ ed acquarelli delle sue tele, spazzole, dei suoi giochi di colore sulla tavolozza, delle sue croste ed i suoi livellamenti della sua ricerca del sollievo per dare al tema mentre il contorno è macchiato, degli equilibri dotti di forme, dei colori, del suo rifiuto dei loro aspetti falsi ‘faux-semblants’del dipinto astratto o esploso. D’altra parte, volentieri lui cerca di suggerire il simbolismo che tra loro offre delle cose, dal gioco dei piani, dei colori e delle forme: misure e colorazioni delle nubi, questi poteri superiori, o i vari colori caldi o sereni della luce di un sole raggiante e presente dappertutto… Sì, tutti i trucchi, tutti i segreti della sua arte lui li conosce: era il soggetto della sua tesi brillante di dottorato di Stato, ed anche un’altra cosa a sapere e parlare dottamente, ed usare con felicità, la contemplazione della sua opera che non vi deluderà: lei è di un padrone!

Sì, ma in che senso è ‘libanese’ piuttosto che universale? Ed esattamente universale: ha lavorato per molto tempo a Madrid e Parigi ed in Italia, – è comunque completamente libanese se vede della scelta dei suoi temi riguardo il suo paese: queste case della montagna, questi panorami, questi alberi, villaggi, queste facce, il cielo ed il mare e la montagna, e il sole dappertutto presente…Ma anche da questo calore di compassione per gli essere viventi, i lavori al villaggio, tutto che sente la presenza umana… Ed anche dalla sua ricerca spirituale, la sua esaltazione immaginativa, il suo senso religioso e profondo ed i suoi scoppi mistici che ci lasciano senza parole.

La sua espressione e l’emozione ci commuovono, il sacro che vuole raggiungerci ci abbaglia, la sua opera ci chiama ad una partecipazione.

Giovanna Delalande

Rassegna Stampa

Noi ringraziamo i periodici che hanno collaborato alla promozione del sito di Libano Arte nelle loro pagine.

Riproduzioni delle opere

Libano Arte è una galleria attraente d’arte virtuale che fa dell’arte una gioia personale accessibile a tutti. Presentiamo agli entusiasti d’arte i lavori del genio insolito, artista e poeta Giuseppe Matar.

Noi, abbiamo gestito questa galleria, siamo stati impegnati professionalmente dal 1997, con i siti di LebanonArt.com ed OneFineArt.com, pionieri in Medio Oriente.

LebanonArt.com presenta gli acquerelli e gli studi per l’interesse dei conoscitori e presenta anche in questa sezione delle riproduzioni disponibili. Tutti i dipinti di olio presentati nelle nostre sezione “Riproduzioni” possono essere ricevuti come impressione, ogni copia firmata individualmente dall’artista e numerata 1/40. Se Lei è interessato per vedere gli altri lavori originali di Giuseppe Matar, Lei è invitato cordialmente per verificare le altre categorie del sito di LebanonArt.com che è una sorgente ricca di informazioni dell’artista ed dei suoi lavori.

Troviamo più di 800 dipinti classificati!

Sponsor

Libano Arte offre ai suoi visitatori uno spazio, dove possono muoversi tra le ricchezze culturali che il sito ha accumulato in molti anni. Il sito è una galleria di alto livello di bellezze, di emozioni, di sentimenti, di umanismo e di espressioni dei nostri tempi moderni. LebanonArt non trascura né il patrimonio, eredità umana e universale, né le visioni futuriste del terzo millennio. Il sito evolve sempre nel tempo e lo spazio, dal passato tradizionale alle espressioni attuali illimitate, diverse e movimentate, all’indomani ricco di speranza, avventure, promesse … Il sito occupa nel mondo, uno spazio dove si esprime il pennello, il colore, le righe, il verbo, la forma, i ritmi … tutti quelli che vogliono costruire un mondo migliore. Il sito è visitato da migliaia di professionali, da appassionati di arte e di cultura dappertutto nel mondo.

LebanonArt invita gli artisti del Libano e del mondo intero e tutti i creatori nei vari campi e tecniche, a mostrare qui le loro opere, i loro talenti, il loro genio …

Per qualsiasi proposta, prego contattare:

Giuseppe MATAR

Edde – Byblos
Tel:
(961) 9 94 55 77
(961) 3 34 89 19 (24/24 support)
(961) 9 73 72 22

Jounieh
Tel:
(961) 9 93 08 38
(961) 9 91 66 10

Casella postale: 42 Byblos Jbeil Lebanon

E-mail: info (at) lebanonart.com

Per più informazioni riguardo l’artista, pittore e poeta,
Giuseppe MATAR, vi invito a visitare la sezione in francesi o ingles
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